UN PARROCO IN MUSICA NUOVO DISCO E PRIMO LIBRO PER DON PAOLO SPOLADORE "CON LA MUSICA SERVO LO SPIRITO (E STO ATTENTO AI LUPI)" Si chiama "Unanima", raccoglie sonorità e spiritualità da tutto il mondo ed è il suo settimo cd. Così si presenta l'ultimo prodotto musicale di don Paolo Spoladore, il parroco padovano le cui canzoni hanno varcato l'Oceano. Don Spoladore produce i suoi cd grazie ad una casa discografica autonoma, da lui fondata e con sede a Dolo. Nata dal nulla, oggi occupa stabilmente una decina di persone, vive di qualità e deve difendere i suoi prodotti dalle copie pirata. E' appena uscito il suo settimo disco, che segue la raccolta in spagnolo accolta con grande entusiasmo in America latina. Nel frattempo ha pubblicato un libro. E sta per preparare un tour internazionale..... Sembra il ritratto di una rock star e invece stiamo parlando di un sacerdote. Le canzoni di don Paolo Spoladore, parroco padovano oltreché musicista, hanno da tempo varcato i confini nazionali, e successi come "Tu sei" fanno ormai parte integrante del repertorio liturgico in diversi paesi. "Riceviamo e-mail dai paesi più lontani - racconta don Paolo - persino dall'Australia e dalla Nuova Guinea. Per non parlare del successo che abbiamo avuto in Sudamerica, con il cd tradotto in spagnolo". Una "voca- zione" internazionale che si ritrova nell'ultimo album, "Unanima", dove si mescolano sonorità provenienti da tutto il mondo. "Nel disco - dice don Paolo - c'è un po' l'anima di tutte le donne e gli uomini della terra, che nascono uguali nello spirito creato da Dio. Uno spirito di cui proveranno nostalgia per tutta la vita". Anche i suoni hanno radici lontane...."Abbiamo ricercato i suoni del mondo, registrando insieme ai musicisti, orchestre e band originarie di diversi paesi, dall'orchestra di Sofia a grandi jazzisti internazionali. La scelta è caduta su alcuni organici in particolare perchè accomunati da un grande feeling". E pure la lingua di certe canzoni è stata scelta in chiave internazionale pur non essendo inglese : "Ci sono alcuni testi sacri, come il Magnificat, e l'Ave Maria, in latino. Questo perché il latino è un linguaggio universale, comprensibile a diverse latitudini". Cantata e ascoltata da milioni di persone, la musica di don Paolo Spoladore viene prodotta da una casa discografica indipendente, creata proprio dal sacerdote: la Usiogope di Dolo. "Per ogni disco c'è un grande lavoro alle spalle, molta dedizione e sacrificio. Però le vendite non ripagano, perché purtroppo la circolazione delle mie canzoni avviene molto spesso attraverso copie, più o meno pirata. Però, abbiamo diversificato le attività, non c'è solo la produzione musicale: organizziamo dei corsi di formazione, produciamo colonne sonore e abbiamo anche un settore editoriale". Ed è proprio l'editrice Usiogope (che in lingua africana swahili significa "non temere") ad aver appena pubblicato l'ultima "fatica di don Paolo, il libro "Non abbiate paura", a cura di Lisa Eroni. "Si tratta - spiega don Paolo, che ha scelto di non comparire come autore - di semplici riflessioni nate in questi anni sul Vangelo, scritte con tono molto laico, semplice ed addirittura colloquiale. Così, in questi anni, la piccola etichetta indipendente è cresciuta: "Ci sono circa dieci persone che lavorano stabilmente, tra tecnici, musicisti, grafici, addetti stampa. Poi, quando ci sono i concerti, arriviamo ad essere circa una ventina". E la forza di Usiogope sta nell'aver voluto mantenere la sua indipendenza: "Non entriamo nei canali laici, quelli tradizionali della produzione musicale, perché non vogliamo cadere in mano ai lupi. Ci salviamo perché puntiamo sulla qualità. Proprio per questo, oltre che per il fatto di essere distribuiti in tutto il mondo da un canale privilegiato come le librerie Paoline, sono in molti a chiederci di essere prodotti da noi. Ma per il momento abbiamo sempre rifiutato. Non abbiamo forze e mezzi sufficienti per garantire la qualità che ci contraddistingue e se accettassimo ugualmente perderemmo la nostra identità". Chi sono i collaboratori di don Paolo? "Sono dei professionisti che condividono lo stesso spirito e hanno fatto una scelta di vita. Qui infatti non si lavora per i soldi: non sempre ce ne sono e, se mancano, si porta pazienza". Tra i sogni nel cassetto del sacerdote c'è un disco molto particolare..."E' un disco a cui penso da anni, che si dovrebbe ispirare nei testi alle poesie del mondo, traducendone in qualche modo le visioni sapienziali. E' un lavoro lungo, che prima o poi vedrà la luce". La musica, così come le altre attività di don Paolo Spoladore, si traduce in esperienza di condivisione interiore, per avvicinarsi a Dio: "Il segreto è il cuore, non fare niente che non senti dentro. Come avremmo potuto altrimenti produrre l'ultimo disco, stando chiusi praticamente notte e giorno per due mesi in sala di registrazione?Ogni secondo prezioso non va sprecato, cerco di dare sempre il massimo: se la vita ti chiede di fare qualcosa, ti dà anche le energie per farla". Don Spoladore: La forza della musica nasce dall'incontro con la gente Don Paolo Spoladore, il sacerdote-musicista, è anche parroco a Padova, nella parrocchia di San Lazzaro. "Si trova nella zona industriale di Padova est - dice - giusto al confine con la famigerata via Anelli, dove si raccolgono diverse situazioni disagiate. Sono in tutto mille abitanti, ma è sulla strada che c'è moltissimo da fare. Così, nel dedicarmi alla parrocchia, mi ritrovo spessissimo ad operare sulla strada. In questo mi viene in soccorso la mia precedente esperienza , proprio come operatore di strada per i tossicodipendenti": Ma come riesce don Paolo a conciliare le sue attività? "Cerco di tenere le cose separate: in parrocchia non sempre sanno della mia attività musicale, magari vengono a saperlo dai giornali". E le sue giornate come si suddividono? "Mi sveglio alle 5 e 15, trascorro due ore in silenzio e verso le 8 "vengo al mondo". Allora comincio gli incontri della mattina: vengono da me persone con problemi psichici, che hanno bisogno di parlare. Non sono della parrocchia, arrivano persino da altre città, perché ormai si è sparsa la voce. Il pomeriggio lo passo in studio, e più tardi torno in parrocchia. La sera ci sono riunioni, oppure corsi": Se si cercasse un filo conduttore che accomuna le diverse esperienze di don Paolo, lo si troverebbe probabilmente nel cuore delle persone: "In tutti questi anni - conferma ho incontrato migliaia di persone. E tutto questo mi dà la vita. Da qui io traggo la forza, l'energia e l'ispirazione che poi trasferisco nella musica". Serena Spinazzi Lucchesi GENTE VENETA n° 9 Marzo 2002 |