Martedì 14 Marzo 2000 - Catanzaro - pag. 19

Domenica prossima si celebrerà il Giubileo dei giovani nella nostra diocesi, il 23 in quella di Locri-Gerace

La Croce delle GMG
presto in città

Veglia notturna lunedì al duomo
con l’icona delle giornate mondiali

Cammina, si ferma e poi di nuovo “in cammino”. La Croce delle Giornate mondiali della gioventù, ormai da anni impegnata a fare il giro del mondo, domenica prossima arriverà anche nella nostra città. Dopo una sosta nel capoluogo e in alcuni centri del territorio diocesano, Squillace, Soverato, Davoli, Chiaravalle, Torre di Ruggiero, Simbario, Serra San Bruno e Monasterace, il 23 entrerà nella diocesi di Locri-Gerace, per poi continuare la sua “staffetta” per l’Italia. Un viaggio che si concluderà ad agosto, a Roma, in occasione della XV Giornata mondiale della gioventù.

I giovani saluteranno la Croce domenica, in un grande raduno presso il Santuario della Madonna di Porto, a Gimigliano, dove celebreranno anche il loro Giubileo diocesano, attraverso i linguaggi più congeniali al mondo giovanile, quali la musica, l’incontro, la preghiera e l’Eucaristia. I momenti di riflessione saranno, infatti, animati dagli Hope Music, un gruppo di giovani cantautori cristiani che con il linguaggio della musica moderna, daranno una loro testimonianza di vita, stimolando così i ragazzi al dialogo e al dibattito sui “valori giovani”. Altre occasioni di riflessione saranno offerti dall’Ufficio Missionario diocesano e dalla Caritas che affronteranno insieme ai giovani temi giubilari quali, ad esempio, quello relativo all’estinzione del debito dei paesi del Terzo Mondo. A conclusione della giornata sarà celebrata la Messa dall’arcivescovo Antonio Cantisani. 

Anche la nostra città verrà “travolta” dall’arrivo della Croce lunedì 20, dove in mattinata, si ripeterà per gli studenti l’incontro musicale con gli Hope Music, mentre nel primo pomeriggio alla Croce verranno aperte le porte del Carcere di Siano, per vivere un momento di comunione con i detenuti. Quindi, nel tardo pomeriggio, i giovani si metteranno “in cammino” con la Croce per le vie cittadine, partendo dal Campo scuola per arrivare poi in cattedrale. La singolare “via crucis” toccherà quei temi che riguardano più da vicino la vita quotidiana dei giovani: lo sport, lo studio, la famiglia, la giustizia, il tempo libero, la cultura. A conclusione, la veglia notturna attorno alla Croce in Duomo. E poi, nella prima mattinata di martedì, di nuovo “in cammino”.

Ma che senso ha l’accoglienza della croce?
«Si tratta di un evento storico - spiega Nicola Chiriano, uno dei responsabili del Centro diocesano per la Pastorale giovanile – perché, in questa occasione, non siamo noi i “pellegrini” ma è la croce a farsi pellegrina per il mondo e quindi anche qui da noi. È  quella stessa Croce che il Papa ha consegnato ai giovani nel 1984, perché la portassero nel mondo come segno dell’amore di Cristo per l’umanità e per annunciare che “non c’è salvezza e Redenzione che nel Cristo morto e risuscitato”: da allora è sempre in cammino, è come un ago che sta cucendo i vari pezzi del mondo e li tiene uniti».

E per la nostra città?
«Sicuramente il suo passaggio creerà molti disagi – prosegue Nicola - noi siamo contenti di questo, perché per una volta non sarà un’autorità o un personaggio importante ad attirare l’attenzione, ma Gesù Cristo». «Sarà – aggiunge Maria Antonia Lamanna, l’altra responsabile del Centro – un’ occasione di riflessione e di testimonianza silenziosa di fede, negli stessi luoghi in cui noi giovani conduciamo abitualmente la nostra vita».
Un messaggio, dunque, di speranza e di fede che sarà lanciato a quanti prenderanno parte all’iniziativa e che sarà rafforzato dal desiderio e dalla volontà non solo di “camminare” con la Croce, ma anche di “vegliare”. «Con le veglie notturne – spiega infatti Nicola – coglieremo l’invito di Cristo, “vegliate e pregate”; d’altra parte, siamo sempre pronti a trascorrere le notti in bianco in discoteca, perché non farlo anche per stare attorno a Gesù?».

Per i responsabili, dunque, la nostra città e l’intera diocesi avranno l’occasione di lasciarsi “affascinare” dalla presenza della Croce e dal suo messaggio di morte e resurrezione, in un ideale pellegrinaggio verso il grande Giubileo.

Palmira Curcio

 



Giovedì 16 Marzo 2000 - Catanzaro - pag. 22

Domenica a Gimigliano il primo grande
evento giubilare del santuario di Porto

Giubileo,
giornata della gioventù

GIMIGLIANO - Sta per celebrarsi il primo grande evento giubilare al santuario della Madonna di Porto.

Per iniziativa del centro per la Pastorale giovanile, domenica prossima, infatti, centinaia di giovani provenienti dall'arcidiocesi di Catanzaro-Squillace accoglieranno nella rinomata località mariana la Croce della giornata mondiale della gioventù.

La Croce fu consegnata dal papa ai giovani del mondo nel 1984: da allora è un ininterrotto pellegrinaggio per i paesi della terra. In Italia è ritornata lo scorso anno e sta facendo tappa in tutte le diocesi della penisola. Il raduno a Porto è denso di contenuti e di elevati momenti di spiritualità. Sono in programma, infatti, numerose iniziative: dall'animazione musicale della mattinata (protagonisti gli Hope Music che aggregheranno con il linguaggio della musica i giovani presenti) alla discussione sui temi della giornata mondiale della gioventù in programma a Roma dal 15 al 20 agosto. Spazio privilegiato per la riflessione e la preghiera.

Un aspetto quest'ultimo più volte sottolineato da Nicola Chiriano, uno dei responsabili della pastorale giovanile diocesana, nel corso della riunione organizzativa tenuta nei giorni scorsi nei rinnovati locali del santuario. L'incontro di Porto continuerà con la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall'arcivescovo Antonio Cantisani. Per questo grande evento giubilare che apre ufficialmente il nutrito ciclo di manifestazioni previste a Gimigliano, si è messa in moto la macchina organizzativa che vede impegnati l'ufficio accoglienza del santuario, il comune di Gimigliano e le associazioni di volontariato operanti sul territorio. Non dovrebbero rappresentare un problema i lavori ormai in fase di ultimazione riguardanti lo storico completamento del sacro edificio che saranno consegnati entro Pasqua ed in tempo utile per la celebrazione del pellegrinaggio diocesano del 25 aprile. Sotto questo aspetto il direttore dei lavori Tito Arno e la ditta Elio Procopio hanno inteso garantire la piena fruibilità degli spazi interessati. La giornata al santuario di Porto può essere considerata il momento clou di una tre giorni che investirà Catanzaro, Squillace, Soverato, Davoli Marina, Chiaravalle, Torre di Ruggiero, Simbario e Serra San Bruno. Unanime convinzione è che il passaggio della Croce nella diocesi rappresenterà sicuramente uno dei momenti più esaltanti del cammino giubilare della chiesa di Catanzaro-Squillace.

Mario Arcuri

 

Gazzetta del Sud
Martedì 21 Marzo 2000 - Cronaca di Catanzaro - pag. 23

Ieri in città quel dono del Papa da sedici anni presente in tutti i raduni mondiali

La Croce dei giovani,
simbolo di speranza

La croce dei giovani, affidata loro dal Santo Padre nel 1984, è per la prima volta in Calabria. 

È arrivata nella diocesi di Catanzaro-Squillace domenica alle 14 nel Santuario della Madonna di Porto a Gimigliano accolta da circa duemila ragazzi e ragazze sostenuti dalle parole che Papa Giovanni Paolo II ha rivolto a tutta la gioventù nel momento della sua consegna e cioè: «Portatela nel mondo come segno dell'amore del Signore Gesù per l'umanità, e annunciate a tutti che non vi è salvezza e Redenzione che nel Cristo morto e risuscitato». 

«Ho visto tanta attenzione e devozione nei presenti». Mentre racconta, Maria Antonia Lamanna , responsabile dell'ufficio pastorale giovanile della nostra diocesi, è visibilmente soddisfatta della Giornata diocesana della gioventù appena trascorsa: «domenica abbiamo vissuto anche il Giubileo dei giovani che ha permesso a tutti coloro che hanno partecipato di ritornare alla santità del battesimo e di regalarsi un pezzo di paradiso. I nostri sforzi organizzativi sono stati ampiamente premiati da tutto ciò». 

Lunedì mattina in piazza Duomo c'era anche Maria Rosaria Juli che molti ricorderanno per la sua recente partecipazione al concorso di Miss Italia. Nonostante la veglia notturna alla croce nella cattedrale di Squillace, luogo dove vive, Maria Rosaria non è apparsa per nulla stanca anzi, al contrario, la sua profonda fede sembra averle conferito più energia ed una rasserenante luce negli occhi. Per lei, convinta credente e praticante, la preghiera è un atto immancabile quotidiano ed anche, durante l'esperienza di Salsomaggiore Terme, il segno della croce l'ha accompagnata ogni volta prima di salire sulla passerella. Del suo intenso coinvolgimento cristiano ne sono prova la sua attività di catechista nella parrocchia di San Pietro Apostolo di Squillace, la sua partecipazione al gruppo di gioventù francescana degli Aldorini e la sua costante presenza alle iniziative diocesane e nazionali. 

La seconda giornata dedicata alla croce dei giovani è coincisa con la festa liturgica di San Giuseppe: «Un bel caso - ha commentato don Antonio Bomenuto, vice assistente della pastorale giovanile - è un momento, comunque importante, perché la croce che noi spesso esorcizziamo in quanto rappresenta la sofferenza, è una realtà provvisoria che ci conduce alla vita eterna. Questi due incontri ci preparano alla giornata mondiale estiva e, prima ad un altro momento diocesano previsto per la domenica di pentecoste, l'11 giugno». 

A metà mattinata, la piazza antistante la cattedrale del capoluogo si è riempita della presenza degli studenti del biennio di tutte le scuole medie superiori, coinvolti dagli Hope Music, gruppo di giovanissimi cantautori facente parte di un progetto Cei (comitato episcopale italiano), che segue la grande croce di legno in tutte le sue tappe. 

Sotto il palco, suor Antonella dell'ufficio pastorale diocesano ci ha ricordato lo slogan di questo itinerario voluto dal papa cioè «la croce cammina con i giovani ed i giovani camminano con la croce» ed ancora, che su quel legno c'è il Vivente e che questo simbolo cristiano è il segno dell'amore che ha vinto il dolore e la morte». 

La croce dei giovani, da sedici anni a questa parte, è presente in tutti i grandi raduni dei giovani nei diversi paesi del mondo e, specialmente, nelle giornate mondiali della gioventù. Nel 1987 è stata portata a Buenos Aires, due anni dopo a Santiago de Compostela, poi a Czestochowa, in Polonia, a Denver, a Manila, Parigi e dal 15 al 20 agosto farà ritorno a Roma in occasione della giornata mondiale della gioventù di fine millennio. 

Ieri alle 13 la croce ha fatto visita ai giovani detenuti del carcere di Siano per poi attraversare in processione, nel pomeriggio, le vie più frequentate dai ragazzi tra cui quella dei giardini di San Leonardo, e fare ritorno in cattedrale per la veglia notturna fino alle 7 di questa mattina. Oggi sarà a Soverato e Davoli Marina, domani a Chiaravalle, Torre di Ruggero, Simbario e Serra San Bruno e, giovedì 23, a Monasterace.

Danila Letizia


Gazzetta del Sud
Martedì 21 Marzo 2000 - Cronaca di Catanzaro - pag. 

Festa del patrono e Croce donata dal Papa

Religiosità diocesana Gimigliano la capitale

Due rilevanti appuntamenti religiosi hanno caratterizzato il week-end appena trascorso. È stata anticipata a sabato, per la concomitanza con la III domenica di Quaresima, la festa del patrono San Giuseppe; mentre a Porto, sede dell'omonimo santuario mariano inserito negli itinerari del Giubileo, ha fatto tappa la Croce delle Giornate mondiali della gioventù.
[...] Domenica, Porto è stata invasa da più di cinquemila giovani provenienti dall'intera diocesi Catanzaro-Squillace. La splendida vallata che ospita il santuario mariano, dedicato alla Madonna di Costantinopoli, è stata scelta, come prima tappa calabrese della Croce delle Giornate mondiali della gioventù, effigie consegnata dal Pontefice la Domenica delle Palme del 1984 perché la portassero in giro per il mondo, simbolo dell'amore di Cristo per l'umanità.
I momenti di preghiera e di riflessione sui temi giubilari che si sono susseguiti per l'intera giornata sono stati animati dagli «Hope music», gruppo composto da cantautori cristiani, che utilizzano alla perfezione il linguaggio della musica moderna per trasmettere la loro testimonianza di vita stimolando i loro coetanei al dialogo e al dibattito sui valori dei giovani.
Ancora un appuntamento di rilievo, dunque, nella splendida vallata divenuta il centro spirituale diocesano scelto dai pellegrini, tinteggiata per l'occasione dai colori della vegetazione circostante che risente della prematura primavera. Colori e festa, si sono incrociati nella giornata che i giovani hanno dedicato alla fede e ai valori cristiani. La manifestazione ha dato modo, inoltre, alle migliaia di pellegrini, di constatare lo stato dei lavori di ristrutturazione e di completamento dell'intera struttura religiosa, che con il passare dei giorni sta evidenziando i segni della sua maestosità.

Saverio Artirio

 


Mercoledì 22 Marzo 2000 - Catanzaro - pag. 16

Domenica si è celebrata la giornata della gioventù della diocesi di Catanzaro-Squillace

Giubileo in musica per i giovani

Accolta anche in varie chiese della città la Croce benedetta

SANTUARIO di Madonna di Porto, Gimigliano: è qui che domenica 19 si è tenuto il raduno dei giovani della diocesi di Catanzaro - Squillace per celebrare la giornata diocesana della gioventù, il giubileo diocesano dei giovani, nonché l'accoglienza della Croce delle giornate mondiali della gioventù. Un appuntamento che ha visto la presenza di circa quattromila ragazzi provenienti anche dai luoghi più distanti del territorio diocesano. Per l'occasione, infatti, erano stati predisposti autobus e trenini. Non si sarebbe certo potuto rendere migliore omaggio a questa nostra chiesa giubilare che con un incontro del genere.

"È stata ottima l'intuizione - dice Mario, un ragazzo di Gimigliano presente al raduno - di fare qui il raduno; questo è un modo per valorizzare il Santuario non solo dal punto di vista religioso ma anche culturale". E, in effetti, il Santuario si è rivelato proprio il posto ideale per accogliere migliaia di giovani, che hanno fatto "risuonare" il cortile, il viale antistante la chiesa e la chiesa stessa della loro allegria e vitalità.

La giornata è stata "animata" dalla presenza costante del vangelo e della Croce. In attesa dell'arrivo della Croce, i ragazzi sono stati aiutati a riflettere sul senso della loro esistenza, in particolare attraverso le canzoni del "gruppo" Hope Music. I musicisti, infatti, oltre a cantare, hanno offerto anche delle profonde testimonianze di vita. Testimonianze importanti sono state portate anche da alcuni giovani. Fabio, ad esempio, ha voluto lanciare questo messaggio a tutti i ragazzi presenti: "L'unico dono che noi possiamo fare agli altri è il nostro tempo".

Quindi, musica, preghiera, ma anche riflessione. Momenti questi che hanno poi permesso di "accogliere la Croce" - giunta al santuario nel primo pomeriggio - con il silenzio e il raccoglimento necessari. "È stata l'attesa stessa della Croce a suscitare commozione - ha commentato Daniela, una ragazza come tante che in questi giorni ha potuto stare accanto alla Croce - per me non si trattava solo di un semplice pezzo di legno ma sembrava proprio che su di esso ci fosse "qualcuno"".

A conclusione della giornata, la Santa Messa giubilare presieduta dall'arcivescovo Antonio Cantisani, che, tra le altre cose, ha parlato della Croce come della "rivelazione dell'amore di Dio che ha dato suo figlio per la salvezza dell'umanità".

Dopo aver trascorso la notte di domenica nella Cattedrale giubilare di Squillace, la Croce è giunta lunedì a Catanzaro, dove, in mattinata, gli Hope Music, in piazza Duomo, si sono esibiti dinanzi ad una fitta rappresentanza di giovani studenti. Ma il "cammino" della Croce non ha voluto accontentarsi dell'allegria dei giovani. Anzi la Croce è stata accompagnata da alcuni di loro in uno dei tanti mondi della sofferenza umana. Nel pomeriggio di lunedì, infatti, ha varcato le soglie del Carcere di Siano, per condividere a pieno il dolore e la sofferenza. "Io credo che la Croce sarà stata contenta - ha spiegato Fabrizio, commentando questa esperienza ed, in generale, quella del "portare in giro" la Croce - di essere stata accompagnata ovunque, anche dietro le "vetrine", dietro ciò che appare; ha visitato le coscienze individuali di molti giovani, anche al di là dei "muri". La Croce è riuscita a intrufolarsi nei corridoi stretti e nelle grandi piazze".

La Croce, insomma, si è ritagliata un ampio spazio nella nostra città. Di certo ha creato un po' di disagi alla circolazione del traffico, soprattutto quando i giovani "in cammino" con la Croce sono partiti, nel tardo pomeriggio di lunedì, dal Campo scuola, per arrivare poi in Duomo.

Si è trattato di una via crucis del tutto singolare che ha voluto fare l'esperienza concreta dei luoghi frequentati dai ragazzi, dalla scuola all'università, dal bar alla piazza, dal tribunale al museo. Anche i giovani catanzaresi hanno sollevato con le loro mani la Croce. "Mentre la portavo - ha spiegato Cesare - pensavo a quante altre mani sofferenti l'avessero portata prima di me. È stato un gesto che mi ha spinto ancora di più a ringraziare Dio per il dono della vita che mi ha fatto".

Non un solo attimo è rimasta sola la Croce. Nella notte tra lunedì e martedì, in cattedrale, gruppi di ragazzi si sono alternati per farle compagnia o "vegliare" intorno a "lei". Per molti il desiderio di starle vicino e di farsi "scuotere" il cuore dal suo messaggio di vita o di speranza ha preso il sopravvento sulla stanchezza. "Trascorrere qualche ora della notte - ha commentato Giovanna - in atteggiamento di "adorazione" per me ha voluto dire soprattutto accogliere il suo messaggio e confermare la mia fede in Cristo morto e risorto proprio per me".

Una Croce che ha indotto, dunque, molti giovani a pregare, camminare e vegliare. Una Croce che ha fatto risuonare le campane al suo arrivo e alla sua dipartita. Una Croce che ha annunciato alla nostra città non solo la primavera delle stagioni, ma anche quella dei tanti cuori che l'hanno accolta.

Palmira Curcio

 



Mercoledì 22 Marzo 2000 - Catanzaro - pag. 20

Soverato. Da sedici anni portata a spalla
in tutto il mondo in segno d'amore

La Croce accolta dai giovani

SOVERATO - Accolta da centinaia di giovani appartenenti alle scuole di tutti gli istituti superiori di Soverato (liceo scientifico, liceo classico, liceo linguistico, istituto magistrale figlie di Maria Ausiliatrice, istituto tecnico per geometri, ragioneria, istituto alberghiero e corso professionale) la Croce attorno alla quale fin dal 1984 ogni anno nella giornata mondiale della gioventù i giovani di tutto il mondo si riuniscono nelle varie nazioni attorno al Papa Giovanni Paolo II per vivere momenti di intensa fede. La Croce, alta circa tre metri, porta la seguente scritta: "Carissimi giovani, alla fine dell'anno Santo, io vi affido il segno stesso di questo anno giubilare; la Croce di Cristo! Portatela nel mondo come segno dell'amore del Signore Gesù per l'umanità ed annunziate a tutti che non vi è salvezza e redenzione che nella Croce di Cristo morto e risuscitato".

Queste parole furono pronunziate dal Papa nella Pasqua del 1984 a conclusione dell'anno Santo della redenzione.

Da allora la Croce ha girato decine di nazioni per sedici anni. E stata portata s spalla da giovani italiani, argentini, polacchi, spagnoli, statunitensi, filippini, francesi e da tanti altri. Ora è tornata in Italia e sta facendo il giro della nostra diocesi per passare ad altre diocesi. A causa dell'inclemenza del tempo la Croce, che è giunta nel cortile dell'oratorio, è stata portata in chiesa accolta dal fragoroso applauso dei fedeli, di don Gregorio Montillo, vicario foraneo e parroco di Davoli marina, di don Pasquale, parroco di Davoli superiore e San Sostene, del parroco di Soverato don Italo Sammarro, dei sacerdoti della parrocchia salesiana, don Andrea, don Mariano, don Giuseppe, don Alfonso, del sindaco Calabretta, degli assessori Sacco e Fazzari, della direttrice del[l'Istituto] figlie Maria Ausiliatrice, suor Maria Caruso e tanti altri.

Dopo una sentita e partecipata liturgia della parola il gruppo di giovani che segue la Croce ha tenuto un applauditissimo concerto musicale. Dopo una breve pausa per la colazione è iniziata la via Crucis accompagnata dai commenti personali dei gruppi parrocchiali. Alle 15 una solenne celebrazione eucaristica. Subito dopo la Croce ha ripreso il suo cammino per le parrocchie della forania di Soverato.

Antonio Illiano

 




Mercoledì 29 Marzo 2000 - Catanzaro - pag. 19

La musica degli Hope Music costituitisi in seguito a un’iniziativa della conferenza episcopale

I valori della vita
nelle sette note

«Dio lo viviamo ogni giorno
e quindi lo cantiamo»

Hanno accompagnato il pellegrinaggio della Croce delle GMG nella nostra diocesi. Si tratta degli Hope Music, un “gruppo” di cantautori cristiani. Si tratta di Tony Nevoso, Lara Molino e Francesco Sportelli, tre giovani usciti dalla Hope Music School, un’iniziativa promossa dalla Conferenza episcopale italiana per la Pastorale giovanile volta alla formazione dei ragazzi alla musica. La loro unione è stata, dunque. puramente casuale, ma si è rivelata vincente. Le loro canzoni trattano i temi fondamentali dell’esistenza, quali l’amore, i sentimenti in genere, il rapporto con Dio, avvalendosi dei “dettami” della migliore musica leggera. 

Ma come definireste le vostre canzoni? 
«Non sono canzoni cristiane – risponde Tony, il più “anziano” del gruppo - ma da cristiani, nel senso che hanno contenuti ascrivibili ai valori della vita. Dio lo viviamo quotidianamente, per cui di riflesso lo cantiamo». 
«D’altra parte - aggiunge Francesco – cantiamo ciò che sentiamo: quindi non solo Dio, ma anche, ad esempio, l’amore per una ragazza».

E l’Emmanuel, l’inno della XV Giornata mondiale della gioventù, com’e venuto fuori?
«In realtà il testo non lo abbiamo composto noi – spiegano – c’è stato affidato in seguito ad un concorso». Ma la vostra è una scelta di vita? «Il nostro scopo principale e quello di comunicare - risponde Francesco – e lo strumento per raggiungere tale obiettivo per noi è la musica». «Il comporre canzoni è un dono e quindi come tale va sfruttato per regalare gioia». 

E cosa provate a cantare accanto alla Croce? 
«Per me è sempre molto emozionante – dice Lara – ogni volta e un’esperienza nuova che mi aiuta a crescere». «Io mi sento in compagnia – dice Francesco - è come portarsi dietro sempre la stessa “scenografia”, aiuta a sentirsi sempre più a casa. «Ti dà la forze per superare le croci della vita», aggiunge Tony, chiedendosi simpaticamente se è lui a seguire la Croce oppure se per caso non è il contrario.
Francesco, Tony e Lara si dimostrano pienamente soddisfatti e felici dell’esperienza vissuta bei giorni scorsi nella nostra diocesi, dicendo di aver trovato molto calore e affetto da parte di tutti i giovani.

Se doveste lanciar un messaggio ad un giovane un po’ “distratto” con una frase dei vostri testi, quale scegliereste? 
«Con due mani se vuoi metterò tra i miei sogni anche i tuoi» dice Francesco. «Stringimi la mano, se viene la notte paura non ho», suggerisce invece Lara. «Basta esserci ed ascoltare anche una timida parola di amore e annaffiarla anche se è un solo fiore, perché già profuma di te».

Palmira Curcio