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MIDI - Venite alla festa

1973 -

1. Il giorno più bello
Gen Rosso

C’è tanta gente lungo strade,
s’è risvegliata per incanto la città,
ci si saluta con allegria;
ogni tristezza, ogni rancor se n’è andato via.

È festa in tutta la città,
si sente una voglia di cantar.
È il giorno più bello per ritrovarci
e scoprire l’amicizia fra di noi.

Le luci risplendono lassù,
la gioia risplende ancor di più,
io sole non deve mai tramontare
su questa festa ch’è nei nostri cuor.

Quando domani andrò al lavoro
ritornerà come ogni giorno la città.
Ma se in ognuno vedrò un amico,
come stasera questa gioia ritroverò.

È festa...

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2. Awit ng kalikasan
Gen Rosso
[vers. ITA]

Kung nais mong lumigaya
sa aming nayon doon ka magtungo
at iyong makikita
ang tanging hanap ng pusong nagdurusa.

Hayon na at humayo
lasaping lubos ang tunay na ginhawa
kaparangan ang siyang lunas sa iyong kalungkutan.

Ang mga bundok sa timog
kapayapaan ang idudulot
awit ng mga ibon sa t’wing umaga
sa ’yoy gigising at aaliw.

Tubing ng batis sa silangan
kasing linaw ng pusong taga-bukid
tunay na sa kabukiran
sa bawa’t pawis ang katumbas ay gintong ani.

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3. O nosso Brasil
Gen Rosso
[vers. ITA]

No nosso Brasil
tem tantas coisas prã si ver,
muitos contrantes e belezas.
Vãrias as origens da sua gente,
do seu povo,
que por éle unido chora e canta.

Oh! Nordeste, côco e calor legal
a Amazonia, gigante florestal.
Mas que moderna è a sua capital.
Centro sul, o Cristo Redentor.
Café, pinheiros, gaucho laçador.
Céu azul e mar do Norte ao Sul.

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4. Qkligniti
Gen Rosso
[vers. ITA]

Hey Qkligniti
Kikale kale Kibatla
hembilo batla hembilo
Hey Qkligniti.

Uh! Uhu!...

Kikale kale Kibatla
hembilo batla hembilo
Hey Qkligniti.

Kabas Kabah, Kabas Kabah...

Qkligniti, Qkligniti…

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5. Come mai?
Gen Rosso

Un sorpasso, una frenata sulla strada,
poi la macchina che s’incendiava,
quella famiglia distrutta in un istante:
tutto finiva lì!

Un amico salutato la mattina,
quel giorno stesso si è suicidato,
un’ambulanza lo portava via:
per lui finiva lì!

Come mai? Come mai,
ogni vita nasce e poi finisce in niente?

La terra ha tremato nella notte,
come cartone crollavano le case:
fra le macerie adesso scalcinate,
la vita non c’è più!

E ora io guardo me,
sono ancora pieno di forza e di speranza,
non vorrei che un giorno anche per me
tutto finisca in niente!

Come mai? Come mai,
ogni vita nasce e poi finisce in niente?

Impossibile! Impossibile
che ogni vita nasca e poi finisca in niente!

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6. Les enfants de la rue
Gen Rosso

Les enfants de la rue
ont dans leurs yeux
les reflets du déspoir.

Un enfant qui pleure,
un enfant a peur
et la ville, la ville sale,
est endormie.

Un enfant...

Les enfants de la rue
n’ont rien qui chante
dans leur coeur,
les enfants de la rue ont peur.

Les enfants de la rue
ont dans leur coeur
les ombres du bonheur.

Un enfant qui attend,
un passant qui passe
et la ville, la ville sale,
est endormie.

La tête vide regardant
les vitrines, un enfant
et la ville, la ville sale,
est endormie.

Les enfants de la rue
n’ont rien qui lutte
dans leur nuit.
Les enfants de la rue
s’ennuiant.

Les enfants de la rue
ont dans leur tête
l’espoir d’un nouveau jour.

Un enfant est mort,
les gens ont du remords
et la ville, la ville blanche,
a tressailli.

Des enfants verront,
des enfants vivront
car la ville, la ville blanche,
a tout compris.

Les enfants de la rue seront,
les enfants de la rue verront,
les enfants de la rue vivront.

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7. Humanidad
Gen Rosso

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8. Ma credono
Gen Rosso

Tu che ci sei mio Dio ascoltami,
senti che al cielo un grido sale a te,
sono le mille voci degli uomini,
sono i lamenti di un mondo che muore.

I loro occhi non hanno più lacrime,
il loro sguardo chiede solo: “perché”?,
hanno le mani vuota ma credono,
guardano in alto ansiosi ed attendono.

Chiamano te mentre le mani si innalzano,
cercano te e le speranze non muoiono,
credono in te e quella fede non può cambiar,
sanno che tu non hai scordato gli uomini.

In questa terra,
la vita hai dato per noi,
per chi ti aspetta
ritorna fra noi, Signor.

Tu che ci sei, mio Dio, ascoltami.
Guarda chi prega e vive solo per te,
hanno le mani vuote ma credono,
guardano in alto ansiosi ed attendono.

Chiamano te...

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9. Nuova creazione
Gen Rosso

(strumentale)

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10. L’uomo
Gen Rosso

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11. The light
Gen Rosso

One night, I started thinking
that soon my life will end.
I was scared, terrified of death.
I was alone, I didn’t know where to turn to.

Darkness closed in around me
I was alone with my fears
I felt so empty and so deserted,
I was confused and unsure.

But you came with your light
leading me out of that darkness
letting me see how to live
teaching me Love, how to love.
Now the darkness has gone away,
because you gave me new life that day.

Now, I welcome life
because you are with me
and you are the light.
Your love will forever guide
and will lead me to peace, to eternity.

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12. Jovem triste
Gen Rosso

Era un jovem sõ e tristonho,
vontade de viver eu ja não existam,
meus problemas não confiava a ninguém.

Mas um dia eu encontrei
una vida como hã muito eu procurava
em pessosas que me ouviam e me ajudavam.

Desde então eu percebi
que prã viver, prã ser feliz, devia amar!
Pois notei que a alegria eu encontrava
nao em mim mas no irmão com quem estava.

Simpatia não era o que eu procurava,
isso porque era a Deus que eu buscava.

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13. Non sono solo
Gen Rosso

Vivevo come tanti tra gente assente e lontana
dove non si può trovare un sorriso;
credevo che la vita fosse un’inutile storia
dove l’amore non esiste più.

Ma in un momento tutto è cambiato
perché Tu ci sei.

Non sono solo, non sono solo,
Tu sei qui con me.
Non sono solo, non sono solo,
ora ci sei Tu.
Non sono solo mai.

Cammino per le strade ma io ti sento vicino,
sembra quasi di vedere il Tuo volto;
mi segui col Tuo sguardo e non mi lasci un istante,
anche fra tanta gente io trovo Te.

È proprio vero, tutto è cambiato
perché Tu ci sei.

Non sono solo...

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14. Era una piccola donna
Gen Rosso

Era una piccola donna
da nessuno conosciuta,
della casa di David.
Quel giorno saliva al tempio
con il figlio tra le braccia
per donarlo al Signore.
E fu proprio quel giorno
che da un vecchio sacerdote,
giusto servo dell’Altissimo,
udì quelle parole:
”E a te, donna, una spada
trapasserà il cuore”.

Ma lei forse non sapeva
quale tragico destino
da quel giorno attendeva
quel cuor suo di Madre.
Là dal tempio del Signore
usciva pensierosa
meditando le parole.

Era una piccola donna
da nessuno conosciuta,
della casa di David.
Quel giorno saliva il Calvario
dietro il figlio dolorante
sotto il peso della croce.
E fu proprio quel giorno
che salendo sopra il monte
ricordava le parole
di quel giusto sacerdote:
”E a te, donna, una spada
trapasserà il cuore”.

E fu il grido di suo figlio
che le trapassò il cuore
come spada a doppio taglio.
Ma il grido suo di Madre
lo udì solo il Signore
che vedeva la sua fede,
che sapeva il suo dolore.

Era una piccola donna
ma il suo cuore toccò
quel giorno l’infinito.
Ai piedi della croce
teneva il figlio tra le braccia
come offerta al Signore.
E lì sopra quel monte
il suo cuore immacolato
di vergine innocente
si aprì come una fonte:
quella spada l’aveva fatta
madre di ogni uomo.

Fugge il mondo dal dolore,
cerca un poco d’allegria,
mondo pazzo che non sa
che quel cuore suo di Madre
fu gradito al Signore
perché fatto di dolore.

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15. Venite alla festa
Gen Rosso

Oggi si prepara un banchetto nella casa del re.
Il figlio suo si sposa e questa festa deve essere
la più grande che si è fatta mai.
Tutto è pronto già da tempo,
i vitelli grassi e il vino arrivati da lontano;
anche i servi son partiti
per chiamare alla festa gli amici del re.

Venite alla festa, venite alla festa,
venite alla festa.

Scende ormai la sera nella casa ancora vuota del re.
Gli amici han rifiutato, al banchetto non verranno,
ma la festa oggi si farà.
Dalle strade e dalle piazze e dai campi più lontani
arriveranno gli invitati, e saranno ciechi e zoppi
che dai servi hanno sentito l’invito del re.

Venite alla festa, venite alla festa,
venite alla festa.

Voi che dalla vita
non avete avuto niente e siete soli.

Venite alla festa.

Voi che avete fame di giustizia
e soffrite nel silenzio.

Venite alla festa.

Tutti voi che siete umiliati
e disprezzati dalla gente.

Venite alla festa...

Voi che dalla vita
non avete avuto niente e siete soli.

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