visualizza anche gli accordi se disponibili Accordi
MIDI - Accordi

1993 - Città Nuova  

1. Gente del 2000
Gen Verde

Sulle strade del presente,
dentro le città senza colore,
siamo gente fra la gente
nei reticolati del rumore.

Alle soglie del duemila
una nuova era da affrontare
faccia a faccia con le sfide
d'un pianeta che vuole cambiare.

Ma se un cuore nuovo nasce dentro noi
scopriremo immensi gli orizzonti sopra le città.
E se un cuore nuovo vive dentro noi
apriremo il cielo sul domani dell'umanità.

Un cuore nuovo, un cuore libero,
che ci rende già gente del duemila!

E seguendo strade nuove,
che ci fanno sempre più vicini,
stiamo al passo con il tempo
nel pianeta che non ha confini.

E vivremo con la terra
una nuova, splendida avventura,
seminando lungo i giorni
un domani che non fa paura.

E se un cuore nuovo...

Torna su
2. Sete d’immensità
Gen Verde

Camminare con la mia solitudine
fra la gente.
Lungo le strade d'ogni giorno,
abbaglianti di immagini.
Cercando di comprare un sogno
che non svanisca mai.
Sconfinata nostalgia di vita, di felicità...
di felicità.

E la sera, tornare a casa e chiudere
la mia porta,
lasciare fuori luci ed ombre
di un giorno passato ormai,
e il mondo è un'ombra che sbiadisce
lì, dietro la TV,
ma il rumore non può soffocare
questo grido in me:

Cosa mai può saziare il mio cuore,
la sete senza fine?
Chi può saziare il cuore,
la sete senza fine.
Sete d'immensità,
e io vivo, lo so,
io vivo, lo so,
per raggiungerla.

Torna su
3. Insieme è più bello
Gen Verde
[vers. FRA]

Dietro i volti sconosciuti
della gente che mi sfiora,
quanta vita, quante attese di felicità,

quanti attimi vissuti,
mondi da scoprire ancora,
splendidi universi accanto a me...

È più bello insieme,
è un dono grande l’altra gente,
è più bello insieme.
È più bello insieme,
è un dono grande l’altra gente,
è più bello insieme.

E raccolgo nel mio cuore
la speranza ed il dolore,
il silenzio, il pianto della gente attorno a me.

In quel pianto, in quel sorriso,
è il mio pianto, il mio sorriso:
chi mi vive accanto è un altro me.

È più bello insieme...


Fra le case e i grattacieli,
fra le antenne, lassù in alto,
così trasparente il cielo non l’ho visto mai.

E la luce getta veli
di colore sull’asfalto
ora che cantate assieme a me.

È più bello insieme,
è un dono grande l’altra gente,
è più bello insieme.
È più bello insieme,
è un dono grande l’altra gente,
è più bello insieme.


È più bello insieme, è più bello insieme,
È più bello insieme, è più bello insieme,
È più bello insieme, sì è più bello insieme, sì

Torna su
4. Tempo di...
Gen Verde


Sol Mi-
È tempo di rischiare,
tempo di gridare un’altra libertà. (4v)


Navigare contro il vento torbido,
Si- Do
contro la marea dell’ambiguità
col coraggio d’uno sguardo limpido
e non svendersi ai mercanti di finte libertà.

Demolire in me gli stretti argini,
fare d’uno stagno un fiume che va.
Rompere le dighe di abitudini,
essere torrente, sì, torrente che tutto dà.

È tempo di rischiare
tempo di gridare un’altra libertà.


Torna su
5. My city
Gen Verde

This night that never dies,
the pain and strangled cries:
there's violence flowing the streets,
driving us apart.
I see those haunted eyes,
I feel those broken ties.
My neighbour's different,
he's a stranger.
I'm afraid.

And my city's heart grows cold,
love is dead and hope's bben sold.
What kind of God could teach us now,
to be more human? God, You know how.

But I just can't let go,
can't turn away, oh no.
These people are my people.
There must be a way.
They told me that Christ died.
Two thousand years ago He cried
but He's dying now,
dying beside me...

A God who cried in silent darkness
God, a slave to human madness.
To fill our silence, our emptiness,
You made yourself one of us.

And now I see you here.
In these eyes that gaze in fear
I know it's You that's asking to me
to stand by You.
You've made me come alive,
leave myself behind.
My neighbour's face is Your face
and now it's mine.

And my city's heart grows warm,
love's alive and hope is born.
For only Love could teach us how
to live as people.
You've taught us now.

Torna su
6. L’hai fatto a me
Gen Verde

Quando arriveremo là
là dov'è la casa sua,
quando busseremo,
Lui ci dirà:
Avevo fame
e tu hai spezzato assieme a me il tuo pane;
ero assetato
ed una goccia d'acqua tu mi hai dato:
entra allora, tu,
ho preparato il mio regno per te.

Avevo freddo
e tu mi hai riscaldato, mi hai coperto;
ero straniero
e il cuore e la tua casa mi hai aperto:
entra allora, tu,
entra nella mia casa.

Ero nel dolore
e non mi hai abbandonato;
ero prigioniero
e non mi hai dimenticato:
tu entra, tu entra, sì!

Perché ogni volta tu l'hai fatto a me
quando l'hai fatto al più piccolo, all'ultimo:
in quel piccolo, in quell'ultimo ero io.

Avevo freddo
e tu mi hai riscaldato, mi hai coperto;
ero straniero
e il cuore e la tua casa mi hai aperto:
entra allora, tu,
entra nella mia casa.

Ero nel dolore
e non mi hai abbandonato;
ero prigioniero
e non mi hai dimenticato:
tu entra, tu entra, sì!

Perché ogni volta tu l'hai fatto a me
quando l'hai fatto al più piccolo, all'ultimo:
in quel piccolo, in quell'ultimo ero io.

Torna su
7. Una città senza confini
Gen Verde

Ho aperto la mia porta
e ho visto all'improvviso
una città dal nuovo viso.
Sul tram, sui marciapiedi,
nei viali dei giardini
sembra già senza confini.

Senza confini...
Mi accorgo che mille fratelli e sorelle
mi sono vicini:
è nuovo, è più grande il sorriso
di questa città.

Nel cuore di ciascuno
c'è il mondo, io lo sento,
che mi dà l'appuntamento.
Non serve più partire
per terre misteriose:
sono qui, meravigliose.

Senza confini...
Mi accorgo che mille fratelli e sorelle
mi sono vicini:
è nuovo, è più grande il sorriso
di questa città.

E corre adesso il tram.
E sembra attraversare
i mari più lontani,
sembra già approdare
al mondo di domani
qui, dove c'incontriamo,
diversi, noi,
ma figli di un'unica famiglia,
di un'umanità che è

senza confini...
Mi accorgo che mille fratelli e sorelle
mi sono vicini:
è nuovo, è più grande, è più ricco il mio mondo
ed è

senza confini.
Mi accorgo che mille fratelli e sorelle
mi sono vicini:
è nuovo, è più grande il sorriso
di questa città.

Torna su
8. L’urlo senza voce
Gen Verde

Senti? Questo grido, non l'ascolti?
Nel silenzio cresce sempre più.
Troppo forte è l'urlo senza voce!
Vedi? Infiniti, scarni volti
stessa assurda schiavitù.

Volti della gente che ha fame
Voci di milioni che invocano
Mani che implorano
dai confini del pianeta avanzano!

Fame! Troppe voci che invocano!
Fame! Troppe mani che implorano!
Chi, chi li salverà?

Io direi, chiederei, prego un po' d'attenzione,
siamo qui per affrontare la scottante questione,
Presto! Presto! Chiedono!
Il problema più impellente
tra i problemi del presente,
non si può perdere tempo
intanto che muore la gente
quindi suggerirei di convocare
un conferenza al vertice intercontinentale
Presto! Muoiono!
e al di là dei ma e dei se si rediga un cliché
di interventi programmati da qui al duemila e tre.

Vedi? Infiniti, scarni volti
stessa assurda schiavitù.
Troppo forte è l'urlo della fame!

Fame! O Signore fa' qualcosa
Fame! O Signore fa' qualcosa tu!
Chi, chi li salverà?

Ma che dire per esempio di quei fondi stanziati,
degli aiuti a quei paesi poco industrializzati?
Cosa si può fare? Signore fa' qualcosa tu!
Io lo vorrei sapere, lo vorrei capire
se ci arrivano laggiù o dov'è che vanno a finire...
Cosa si può fare? Signore fa' qualcosa tu!
E così da quelle parti si continua a morire
e da questa situazione non si sa come uscire
Cosa si può fare?
”Date voi loro da mangiare”.

Tu scherzi, non abbiamo niente!
C'è nell'attuale status quo,
un costante aggravamento del problema, perciò
Chi salverà, Signore? Fa' qualcosa tu!
perciò perciò nel giobale del piano assistenziale
visioni del reale con un'ottica parziale
Chi o Signore, chi? Tu scherzi!
Non abbiamo niente!
sono causa principale del difetto strutturale
di carenza funzionale nella fase effettuale
e quella sperimentale.
Tu scherzi! Non abbiamo niente!

“Signore, io ho solo cinque pani e due pesci,
ma puoi prenderli”.

Torna su
9. Il miracolo del pane
Gen Verde

Portami i tuoi pani,
il poco che possiedi
e stringi forte tra le mani,
quello che è nulla ai tuoi occhi
ma è tanto per me.
Portami i tuoi pesci,
il poco che ti resta per domani,
tutto ciò che puoi donare
portalo a me.

Ho bisogno del tuo amore
per poter moltiplicare il pane.
Ho bisogno soltanto del tuo amore
per sfamare questa folla
che grida attomo a te.

Dammi le tue mani,
la tua mente, la cultura,
il tuo coraggio, il tuo lavoro,
portami le tue forze,
portale a me.
Portami il tuo tempo,
la tua lotta per il bene di ogni uomo,
la tua casa aperta agli altri,
portali a me.

Dammi il tuo superfluo
misurato sulla fame di chi non ha niente
il tuo cuore aperto, il tuo orizzonte
che si allarga sul dolore
degli uomini accanto a te.
Ho bisogno del tuo amore
per poter moltiplicare il pane
Ho bisogno soltanto del tuo amore
e il miracolo del pane
sulla terra si compirà.

Torna su
10. Ecco quel che abbiamo
Gen Verde


Ecco quel che abbiamo:
nulla ci appartiene, ormai.
Ecco i frutti della terra che tu moltiplicherai.
Ecco queste mani: puoi usarle, se lo vuoi,
per dividere nel mondo il pane
che tu hai dato a noi.

Solo una goccia hai messo fra le mani mie,
solo una goccia che tu ora chiedi a me...
ah ah ah...
una goccia che in mano a te una pioggia diventerà
e la terra feconderà.

Ecco quel che abbiamo...

Le nostre gocce, pioggia fra le mani tue,
saranno linfa di una nuova civiltà...
E la terra preparerà la festa del pane che
ogni uomo condividerà.

Ecco quel che abbiamo...

Sulle strade il vento da lontano porterà
il profumo del frumento che tutti avvolgerà.
E sarà l’Amore che il raccolto spartirà
e il miracolo del pane in terra si ripeterà. (2v)


Torna su
11. Preghiera
Gen Verde

Cala già il sipario della sera
sulla scena delle mie ore,
piano s'addormenta ogni rumore
e il silenzio si fa preghiera:
Padre, cerco te.

Voglio raccontarti questo giorno,
gli attimi di gioia, gli errori,
darti solitudini e timori
colti dietro mille visi attorno
sì, per me, per loro voglio dirti così...

Padre, tu che abiti nel Cielo
ma ci hai spalancato il tuo cuore,
donaci il coraggio dell'amore
per portarti là dove il cielo
non si è visto mai.

Tu che vedi lacrime ed affanni,
tu conosci il nostro bisogno;
dacci il nostro pane d'ogni giorno
e senza più paura del domani
lo divideremo con chi pane non ha.

E perdona a noi le offese, Padre, tu che puoi,
come perdoniamo quelli che hanno offeso noi.

Stacci accanto, non abbandonarci
quando si fa dura la strada...
oh no, Padre, fa' che non accada
che la notte possa fermarci,
non lasciarci mai.

Quando è buio, salvaci Signore
dalle luci fredde del male;
nella tentazione che ci assale
fa' che vinca sempre in noi l'amore,
quell'amore forte che ci fa come te.

E con te faremo il mondo come tu lo vuoi,
bello come il Cielo, casa per i figli tuoi.

Torna su
12. Grida la gioia
Gen Verde

Grida la gioia, anima mia,
spezza il silenzio dell'inverno!
Io canterò l'Eterno,
la mia voce sveglierà il vento!

La speranza che era in me
sboccia a colori d'infinito
nel mondo già fiorito
sono nuovi cieli d'argento!

Racconterò per sempre i prodigi dell'Amore:
lungo i giorni Lui ha fatto nascere i miracoli.
Sui campi della terra già matura il grano
per un'unica famiglia, una sola umanità!

Grida la gioia, anima mia...

Ho visto, come fiume, l'acqua pura dell'Amore
scorrere fra terra e terra, dissetare i popoli
e i popoli fratelli coltivare pace
nei giardini del creato, casa dell'umanità!

Canta di felicità
grida l'eco dei miracoli
questa terra, che si fa
giardino dei popoli.

Torna su
13. La speranza della terra
Gen Verde

Sarà Lui
che con noi tornerà
sulle strade del mondo,
e l'amore fra noi risanerà
le ferite di secoli.

Con Lui,
Vita dell'infinito
portata nei giorni,
potremo passare suila terra
sperando miracoli.

È in mano a noi,
come fragile seme
da gettare nei solchi,
quest'immensa speranza della terra
che attende, attende, attende...

Germoglierà nuova bellezza
sui campi intrisi di dolore,
su questa terra l'armonia
rinascerà dal nostro amore.

E con noi
quest'immenso universo
canterà il Creatore,
con noi.

Torna su